Le modificazioni dei genitali femminili nel discorso dei diritti umani delle donne. Morale umanitaria, assoggettamento e vernacolarizzazione

Autori

  • Giovanna Cavatorta Università di Catania
  • Michela Fusaschi Università Roma Tre

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/13708

Parole chiave:

Ragione Umanitaria, Assoggettamento, Diritti Umani, Antropologia critica, Genere

Abstract

Le modificazioni dei genitali sono riti di istituzione che partecipano al binarismo di genere. L’articolo ricostruisce come solo alcune di queste, connotate come “tradizionali”, irrazionali, primitive e dannose, per il loro carattere “non terapeutico”, siano state definite dalla morale umanitaria Mutilazioni Genitali Femminili/MGF. Le autrici evidenziano le criticità dell’ordine del discorso globale sulle MGF, intersecando le teorie della ragione umanitaria, dell’assoggettamento di genere e della vernacolarizzazione. Grazie all’etnografia, si evidenzia quindi l’importanza di un’antropologia critica del politico che non invisibilizzi le multipli soggettività coinvolte.

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Pubblicato

2021-11-08

Come citare

Cavatorta, G., & Fusaschi, M. (2021). Le modificazioni dei genitali femminili nel discorso dei diritti umani delle donne. Morale umanitaria, assoggettamento e vernacolarizzazione. Scienza & Politica. Per Una Storia Delle Dottrine, 33(64), 33–51. https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/13708

Fascicolo

Sezione

Gerarchie dell'umano (a cura di Luca Scuccimarra)