Potere e dominio in Max Weber. Contesto ed effetto di una coppia concettuale

Autori

  • Andreas Anter Università di Erfurt

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/12063

Parole chiave:

Max Weber, Potere, Dominio, Possibilità, Realismo

Abstract

Nel dibattito su potere e dominio all’interno delle scienze sociali, Max Weber occupa una posizione di rilievo. Non c’è studio sul potere o sul domino che non vi faccia riferimento, che sia di critica o di convalida. Il perdurante successo del concetto weberiano di potere si basa, non ultimo, sul fatto che Weber ha assunto le idee contemporanee di volontarismo di matrice nietzscheana e le ha combinate con una prospettiva riferita all’azione. In questo modo ha rivoluzionato la teoria del potere. Ciò vale soprattutto per la sua categoria di “possibilità”, con cui ha definito il potere come un fenomeno graduale e quantificabile. L’effetto di questo approccio è stato così straordinario che questa è ancora oggi l’accezione prevalente di potere – teorici come Hannah Arendt, Raymond Aron, and Heinrich Popitz ne sono stati influenzati. Inoltre, Weber ha spostato l’attenzione delle scienze sociali sul concetto di dominio, come forma di potere istituzionalizzato e rinforzato, offrendo una sociologia del dominio su larga scala, che illumina i vari tipi e motivi di obbedienza. Allo stesso tempo, tuttavia, la ricezione della coppia concettuale di potere e dominio rivela un fenomeno paradossale, ovvero che i due concetti sono recepiti a livello mondiale, mentre sono ancora usati spesso in modo arbitrario e vengono regolarmente confusi.

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Pubblicato

2020-12-28

Come citare

Anter, A. (2020). Potere e dominio in Max Weber. Contesto ed effetto di una coppia concettuale. Scienza & Politica. Per Una Storia Delle Dottrine, 32(63), 9–20. https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/12063

Fascicolo

Sezione

Weber rinasce a cent’anni dalla morte (a cura di Furio Ferraresi)