Vecchi confini e nuove possibilità di confinamento. Le città come zone di frontiera

Autori

  • Saskia Sassen Columbia University - New York

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/5843

Parole chiave:

Città Globale, Confine, Territorio, Autorità, Migranti

Abstract

La città globale è la nuova zona di frontiera. Deregolazione, privatizzazione e nuove politiche fiscali e monetarie creano gli strumenti formali per costruire il loro equivalente del vecchio fortino “militare”. La città è anche la zona strategica di frontiera per coloro che non hanno potere, e consente la nascita di una politica informale. Allo stesso tempo il confine è un mix di regimi, segnato da garanzie e opportunità per le multinazionali e i professionisti di alto livello, e implica confinamento, trattenimento e detenzione per i migranti. Il saggio discute la trasformazione della città in zona di frontiera e analizza la separazione tra le capacità derivanti dalla territorialità e il territorio geografico nel suo insieme. L'analisi è incentrata sugli effetti delle politiche neoliberali, le quali, lungi dal determinare un mondo senza confini, hanno moltiplicato gli spazi confinati che permettono alle imprese e ai mercati di muoversi attraverso i confini convenzionali. Le città sono perciò un luogo cruciale dove nuove norme neoliberali sono istituite e dove emergono nuove identità.

 

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Pubblicato

2015-12-22

Come citare

Sassen, S. (2015). Vecchi confini e nuove possibilità di confinamento. Le città come zone di frontiera. Scienza & Politica. Per Una Storia Delle Dottrine, 27(53). https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/5843

Fascicolo

Sezione

La città: spazi, tempi e soggetti nella transizione globale (a cura di Niccolò Cuppini)