La determinación de la libertad, en John Locke

Autori

  • Cecilia Abdo Ferez Universidad de Buenos Aires/ Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas, Argentina

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/8392

Parole chiave:

Libertà, Ragione, Legalità, Cristianesimo, Locke

Abstract

La libertà non ha un significato univoco nell’opera di Locke, nonostante la sua centralità. È intesa come un dovere e un diritto, ma anche come un potere o, come si sostiene in questa sede, come uno stato. Le variazioni dell’idea di libertà tra il Saggio sull’intelletto umano (1690) e il Secondo trattato sul governo (1690), tra le edizioni e in relazione a testi giovanili o posteriori, come Ragionevolezza del cristianesimo (1695), permettono di pensare la libertà come problema (soprattutto politico) prima che come evidenza. Essa si afferma come la caratteristica più eccelsa della natura umana e allo stesso tempo come sintomo della sua precarietà e corruzione. La libertà segue lo stesso percorso della ragione, in un pensatore che scrive per indagare i loro limiti, non per considerarli aggirabili.

 

Pubblicato

2018-07-06

Come citare

Ferez, C. A. (2018). La determinación de la libertad, en John Locke. Scienza & Politica. Per Una Storia Delle Dottrine, 30(58). https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/8392

Fascicolo

Sezione

Le libertà dei Moderni. Sull'equivocità di un concetto (a cura di Stefano Visentin)