La teoria schmittiana del grande spazio: una prospettiva post-statuale?

Autori

  • Antonino Scalone Università di Padova

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/7104

Parole chiave:

Carl Schmitt, Hans Kelsen, Großraum, Nomos, Terra/Mare

Abstract

L’articolo analizza alcuni aspetti delle teorie schmittiane sul diritto internazionale, in particolare la nozione di Großraum, La tesi è che Schmitt, con questa nozione, tenti di pensare il politico e le relazioni internazionali in una prospettiva post-statuale. Da questo punto di vista esiste un’affinità essenziale fra il concetto di politico illustrato nell’omonimo saggio del 1927 e il concetto di Großraum. Dopo la seconda guerra mondiale, Schmitt lascia sullo sfondo il concetto di Großraum, troppo simile alle teorie nazionalsocialiste, e si concentra sul concetto di Nomos, illustrato in Der Nomos der Erde, apparso nel 1950, e sulla crisi dello Jus publicum europaeum. Tuttavia Schmitt non riesce a indicare con precisione quale ordine dovrebbe succedere allo Jus publicum europaeum e la stessa nozione di nomos rimane piuttosto indeterminata. Nell’ultima parte del saggio viene proposto un raffronto fra le posizioni schmittiane e talune posizioni giusinternazionaliste di Hans Kelsen, con particolare riferimento alla dottrina del bellum justum.

 

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Pubblicato

2017-07-13

Come citare

Scalone, A. (2017). La teoria schmittiana del grande spazio: una prospettiva post-statuale?. Scienza & Politica. Per Una Storia Delle Dottrine, 29(56). https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/7104

Fascicolo

Sezione

Saggi