La Magna Carta e lo jus commune: il difficile “dialogo” tra common law e diritto continentale
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/6383Parole chiave:
Magna Carta, Jus commune, Common law, F.W. Maitland, Jus commune europaeumAbstract
L’autrice mette in discussione il dogma storiografico che, a partire da F.W. Maitland, ha dato per assodata l’«anglicità» pura del diritto inglese, costruendo così la sua storia sulla sua eccezionalità rispetto alla tradizione europea, dalla quale non sarebbe stata in nessun modo contaminata. L'analisi della storiografia anglosassone del più importante documento costituzionale inglese, mira a rispondere alla provocatoria domanda: quanto è inglese la Magna Carta? Che ruolo ha giocato lo jus commune nella sua redazione? In che rapporto sta con il diritto romano-canonico dell’epoca? Attraverso un esame delle sue radici culturali, il saggio mostra non solo l’influenza sostanziale del diritto romano-canonico sulla Magna Carta, ma anche più in generale le affinità e gli elementi comuni che caratterizzano in principio il rapporto tra la tradizione giuridica inglese e quella continentale.
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