Il tutto e le parti. Categorie e soggetti della conflittualità politica nell’antichità

Autori

  • Furio Ferraresi Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/3843

Parole chiave:

Conflitto politico, Tutto/Parti, Polis, Caos/Ordine

Abstract

Il saggio esamina il modo in cui nell’Antichità classica è stato pensato il conflitto politico a partire dalla riflessione su “fazioni” e “partiti”. L’analisi prende le mosse da Omero ed Esiodo, per i quali la Giustizia è lo strumento con cui dal caos originario si passa al cosmo ordinato. Si concentra quindi sulla nascita della polis come fattore di mediazione del conflitto fra le “parti” sociali, affrontando il pensiero di Tucidide, Platone e Aristotele, che condividono la stessa critica nei confronti di “parti” interpretate come “fazioni” distruttive dell’ordine politico. Polibio, invece, valorizza le “parti” come elementi costitutivi del “tutto” politico, mentre per Sallustio le “fazioni” sono la causa della decadenza della Repubblica romana. Anche Cicerone rifiuta le “fazioni” in quanto distruttive della “concordia” dello Stato, mentre con l’Impero viene superato l’orizzonte particolaristico delle poleis; sarà Tacito, infine, a riflettere sulla contraddizione di un potere particolare che si legittima come universale.

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Pubblicato

2012-12-30

Come citare

Ferraresi, F. (2012). Il tutto e le parti. Categorie e soggetti della conflittualità politica nell’antichità. Scienza & Politica. Per Una Storia Delle Dottrine, 24(47). https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/3843

Fascicolo

Sezione

Saggi