La meritocrazia nel fabianesimo di George Bernard Shaw
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/16458Parole chiave:
Meritocrazia, Socialismo elitario, Eugenetica, Fabianesimo, Redistribuzione del redditoAbstract
Il presente lavoro si pone un duplice obiettivo: in prima battuta si vuole sottolineare l’importanza del pensiero politico di George Bernard Shaw all’interno della storia delle dottrine politiche e, in seconda istanza, si intende andare oltre lo studio dello shawinismo fabiano. Partendo da tali presupposti, questa ricerca, ancora in progress, intende mettere in luce un aspetto inedito del pensiero politico del drammaturgo irlandese attraverso lo studio critico di una delle sue opere più celebri: The Intelligent Woman’s Guide to Socialism and Capitalism, pubblicata nel 1928. In tale scritto, a lungo interpretato solo ed esclusivamente come un’opera suffragista - come vedremo nel saggio -, appare chiaro il sostegno di Shaw ad un “socialismo elitario” di stampo meritocratico. L’autore teorizza e spiega in maniera puntuale il programma socialista a cui si affida per risolvere i problemi del periodo grazie alla teoria della ridistribuzione del reddito, utile, a parer suo, per far emergere i “talenti innati”. Shaw definisce questi uomini dei gentleman con capacità cognitive innate superiori non trasmissibili per ereditarietà, che spinti da un’energia vitale possono contribuire ad elevare la società dalla mediocrità. Shaw richiama anche il superuomo di Nietzsche ma con degli elementi migliorativi, da qui il nesso con l’eugenetica di stampo fabiano che teorizza la creazione di una “razza umana” più efficiente.
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