La verifica dell’uguaglianza: l’emancipazione da Jacotot a Rancière
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/16379Parole chiave:
Rancière, Jacotot, Emancipazione, Educazione, Scienze socialiAbstract
Rancière riflette sulle condizioni di un’emancipazione intesa, kantianamente, come uscita dallo stato di minorità; e pensa tale uscita a partire da una nozione di uguaglianza formale da verificare nell’ambito in cui si presume ci sia una disuguaglianza naturale, come quello del sociale. Tuttavia, anziché ragionare su quest’ambito come luogo da cui si sviluppa l’istanza dell’emancipazione, Rancière si concentra piuttosto sulla critica alle scienze sociali che lo hanno costituito epistemologicamente. Tale impostazione della sua riflessione dipende dalla maniera in cui l’autore, in una certa fase della sua traiettoria teorica, si è appropriato del pensiero di Jacotot. Questi, nella prima metà dell’Ottocento, ha ideato, praticandolo, un concetto di emancipazione di cui l’articolo propone una mappatura storico-teorica. Da questa emergerà come Jacotot facesse i conti criticamente con l’evoluzione del pensiero materialista francese settecentesco che, da una certa prospettiva, è il germe del positivismo ottocentesco. Rancière ha ripreso e perfino incorporato il pensiero di Jacotot per rispondere a delle poste in gioco del suo presente e sviluppare un’idea di uguaglianza come «metodo» dell’emancipazione.
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