Carisma e demoni. Fonti ed effetti di un concetto politico
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/12074Parole chiave:
Carisma, Demone, Burocrazia, Politica, Riconoscimento, ObbedienzaAbstract
Il contributo, sfruttando alcune letture polemiche di Carl Schmitt, si propone di indagare le fonti del concetto di carisma in Max Weber, rivolgendo particolare attenzione, oltre al teologo Karl Holl, al giurista protestante Rudolf Sohm e alla sua opera Kirchenrecht (1892), che da Weber fu approfondita agli albori del progetto di scrittura di Economia e società, a partire dal 1909. Negli scritti del lascito di quest’opera, il carisma diventa il perno non giuridico di un’organizzazione ufficiale e gerarchica – dalla Chiesa la casistica si allarga a numerose formazioni sociali – che assume tratti giuridici sempre più spiccati man mano che perde il suo tratto straordinario, che aveva originariamente creato obbedienza e riconoscimento nel seguito di un capo, sia questo un eroe, un profeta o un’altra figura carismatica. Originariamente anti-economico, anti-istituzionale, il carisma si oggettiva gradualmente in un ordinamento giuridico dalle spiccate valenze economiche. Nella parte finale viene analizzato un aspetto della conferenza di Monaco Politica come professione (1919), dove la politica viene individuata precisamente nell’intersezione tra il carisma e la burocrazia, nella gestione del rapporto tra la dedizione al capo e alla causa (quel che chiama il ‘demone’) e l’organizzazione della macchina partitica.
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