Sulla rivista

Focus e ambito

«Scienza & Politica, per una storia delle dottrine» è un esperimento che dura ormai da più di vent’anni. Iniziata in formato cartaceo nel 1989, dal 2011 viene pubblicata esclusivamente in formato elettronico. «Scienza & Politica» si rivolge al panorama consolidato delle discipline scientifiche che si occupano del politico, più o meno ordinariamente divise in filosofia, storia, diritto, sociologia; con in più una storia specificamente dedicata al pensiero. La nostra scelta è quella di non lavorare semplicemente con un approccio interdisciplinare, ma sulle linee di connessione e di sovrapposizione tra le diverse discipline scientifiche. La rivista si propone di sperimentare la ricerca sulla complessa e molteplice appartenenza disciplinare dei fenomeni politici, piuttosto che sulla loro specifica determinazione disciplinare. Essa pretende di rimettere in gioco le discipline stesse pur sapendo che sono una modalità rilevante di acquisizione e trasmissione del sapere.

Per questa ragione la rivista non vuole occuparsi direttamente ed esclusivamente di scienza, ma di quelle proiezioni della scienza che si traducono in formule trasmissibili socialmente: in dottrine. Ci interessa registrare e decodificare l’invitabile impatto “politico” che tutte le dottrine, entro qualsiasi campo d’interesse e d’azione si muovano, hanno, a causa della costitutiva funzione “sociale” (attraverso la trasmissione scolare, culturale e ideologica). La rivista indaga le dottrine in quanto fenomeni materiali, delle quali si può misurare la portata, l’andamento, lo spessore, la storicità. Esse rivelano l’esistenza di una politicità che non si esprime necessariamente in termini politici.

Sezioni

Tema

In questa sezione viene pubblicato la sezione monografica della rivista, nella quale autori diversi approfondiscono da punti di vista differenti un tema determinato. La sezione ha uno o più curatori o curatrici. Ogni singolo saggio della sezione monografica è referato secondo i criteri dichiarati da Scienza & Politica.

Saggi

La sezione saggi contiene tutti i contributi che la rivista considera rilevanti e attinenti al suo profilo scientifico e alla sua linea editoriale. Tutti i saggi sono sottoposti a referaggio in doppio cieco.

Materiali

È destinata alla ripubblicazione di brevi saggi ormai introvabili che però la rivista giudica importante riportare all'attenzione degli studiosi, nonché alla traduzione di saggi altrimenti difficilmente accessibili per la loro collocazione originaria o per la lingua in cui sono scritti.

Bollettino

Questa sezione contiene discussioni di testi rilevanti di recente pubblicazione, report di convegni, seminari, rassegne e giornate di studio sui temi di interesse della rivista.

Processo di Peer Review

I saggi inviati alla rivista sono sottoposti a una peer review a doppio cieco. I due referee anonimi vengono scelti sulla base di specifiche competenze e dell'ambito di ricerca. I saggi sono valutati in base a diversi criteri, indicati in una scheda “scheda di valutazione” che risponde agli standard internazionali per le riviste scientifiche. Presentando il proprio contributo, l'autore accetta implicitamente il processo di peer review a doppio cieco. La redazione si impegna a dare un giudizio sia in caso di accettazione sia di rifiuto dell'articolo, entro un periodo massimo di tre mesi dalla data di ricezione dello stesso. Tra i controlli preliminari è previsto che ogni articolo venga sottoposto a una verifica antiplagio tramite il software iThenticate.

Revisori 2013-2018

Gianluca Bonaiuti (Università di Firenze); Matteo Cavalleri (Università di Bologna); Paola Persano (Università di Macerata); Giovanni Ruocco (Università La Sapienza di Roma); Paola Rudan (Università di Bologna); Isabella Consolati (Università di Bologna); Maura Brighenti (IDAES, Buenos Aires); Mario Piccinini (Università di Padova); Antonino Scalone (Università di Padova); Maurizio Merlo (Università di Padova); Ferdinando Fasce (Università di Genova); Fabrizio Tonello (Università di Padova); Arnaldo Testi (Università di Pisa); Tiziano Bonazzi (Università di Bologna); Pietro Bianchi (Duke University); Sandro Chignola (Università di Padova); Fabio Raimondi (Università di Salerno); Luisa Simonutti (Università di Ferrara); Brunella Casalini (Università di Firenze); Paola Persano (Università di Macerata); Isabella Consolati (Università di Bologna); Sabrina Marchetti (Ca’ Foscari di Venezia); Ferruccio Gambino (Università di Padova); Olivia Guaraldo (Università di Verona); Natascia Mattucci (Università di Macerata); Vinicio Busacchi (Università di Catania); Manuel Anselmi (LUISS); Damiano Palano (Università Cattolica); Fortunato Maria Cacciatore (Università della Calabria); Giovanni Borgognone (Università di Torino); Michele Cento (Università di Bologna); Valentina Antoniol (Università di Bologna); Paolo Napoli (École des Hautes Études en Sciences Sociales - Paris); Luca Alici (Università di Perugia); Andrea Marchili (Università di Roma); Sara Lagi (Università di Torino); Enrica Rigo (Università Roma Tre); Nicola Marcucci (EHESS); Luca Basso (Università di Padova); Maria Rosaria Stabili (Università di Roma Tre); Sebastian Torres (Universidad Nacional de Cordoba - Argentina); Alessandro Pandolfi (Università di Urbino); Sabrina Marchetti (Università Ca’ Foscari di Venezia); Luisa Simonutti (ISPF); Filippo Triola (Freie Universität Berlin); Giovanni Giorgini (Università di Bologna); Maurizio Bergamaschi (Università di Bologna); Luca Scuccimarra (Università La Sapienza Roma); Riccardo Caporali (Università di Bologna); Francesco Cerrato (Università di Bologna); Alberto Clerici (Università Cusano); Gennaro Carillo (Unisob Napoli); Federico Alessandro Goria (Università degli Studi del Piemonte Orientale); Stefano Lucarelli (Università degli studi di Bergamo); Manuela Ceretta (Università di Torino); Silvia Rodeschini (Università degli Studi di Firenze); Giulio De Ligio (EHESS); Giovanni Campailla (Université Paris Nanterre); Roberto Carradore (Università degli Studi Milano-Bicocca); Gabriele Guerra (La Sapienza Roma); Mauro Farnesi Camellone (Università di Padova); Francesco Regalzi (Università di Torino); Francesco Raschi (Università di Bologna); Matteo Bortolini (Università degli Studi di Padova); Federica Sossi (Università degli Studi di Bergamo); Brett Neilson (University of Western Sidney); Stefano Visentin (Università di Urbino).

Frequenza di pubblicazione

La rivista avrà cadenza semestrale, in giugno e dicembre.

Norme relative all'Open Access

La rivista segue una politica di “open access” a tutti i suoi contenuti nella convinzione che un accesso libero e gratuito alla ricerca garantisca un maggiore scambio di saperi.

Presentando un articolo alla rivista l'autore accetta implicitamente la sua pubblicazione in base alla licenza Creative Commons Attribution 4.0 International License.

Questa licenza consente a chiunque il download, riutilizzo, ristampa, modifica, distribuzione e/o copia dei contributi. Le opere devono essere correttamente attribuite ai propri autori. Non sono necessarie ulteriori autorizzazioni da parte degli autori o della redazione della rivista, tuttavia si richiede gentilmente di informare la redazione di ogni riuso degli articoli.

La rivista consente la ripubblicazione del post-print in altri siti o archivi istituzionali, anche nella versione editoriale definitiva.

Valutiamo la pubblicazione di manoscritti (pre-print) già pubblicati o inseriti in archivi istituzionali.

Gli autori che pubblicano in questa rivista mantengono i propri diritti d'autore.

Gli autori che vogliano pubblicare sulla nostra rivista sono tenuti a firmare la liberatoria: Linee guida per gli autori

Tariffe di pubblicazione

La rivista non richiede tariffe né per la proposta di articoli né per la loro revisione.

Codice etico della rivista

Il seguente codice etico è ispirato e si rifà al COPE Code of Conduct:
http://publicationethics.org/files/Code_of_conduct_for_journal_editors.pdf.

Scienza & Politica è una rivista peer-reviewed e segue questo modello per la pubblicazione degli articoli scientifici. Tutte le parti coinvolte nella pubblicazione – autore, editor della rivista, revisori ed editore – sono consapevoli degli standard etici richiesti e li condividono.

Responsabilità della Redazione

La Redazione adotta tutte le misure ragionevoli per assicurare la qualità del materiale pubblicato in Scienza & Politica.

La Redazione ha il dovere di agire se sospetta cattiva condotta o se rileva abusi da parte degli autori. Questo dovere si estende ai documenti pubblicati e inediti.

La Redazione e il Comitato Scientifico Internazionale decidono di accettare o rifiutare un articolo per la pubblicazione nella rivista sulla base della rilevanza del soggetto e dell'originalità e sono orientati nel giudizio da revisori esterni (Peer Reviewers) adeguatamente qualificati.

La Redazione assicura l’adeguata selezione dei Peer Reviewers. La Redazione si sforza di garantire che la peer review sia equa, imparziale e tempestiva. La descrizione del processo di revisione è pubblicato, e la Redazione è pronta a giustificare qualsiasi deviazione importante dal processo descritto.

La Redazione e il Comitato Scientifico Internazionale valutano i manoscritti per il loro contenuto intellettuale, senza distinzione di razza, sesso, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, cittadinanza, o filosofia politica degli autori.

La decisione della Redazione si attiene alle disposizioni di legge in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio. La rivista fornisce una guida per gli autori che garantisce l'accuratezza, la completezza e la chiarezza dei contributi, tra cui redazione tecnica e l'utilizzo di apposite linee guida e liste di controllo.

La Redazione segue un protocollo che garantisce che il materiale presentato alla rivista rimanga riservato durante il processo di valutazione. La riservatezza delle informazioni individuali, di ricerca o professionali ottenute è garantita durante il processo di revisione.

La Redazione adotta tutte le misure ragionevoli per garantire che tutti gli articoli siano pubblicati in libero accesso e liberamente disponibili a chiunque. L’identificazione permanente in DOI e NBN garantisce il monitoraggio di garanzia e la conservazione degli articoli a lungo termine.

Responsabilità degli Autori

Gli autori sono responsabili per gli articoli che presentano: essi devono garantire l'originalità delle loro opere, di essere consapevoli delle conseguenze di una cattiva condotta. Gli autori dovrebbero sempre riconoscere le proprie fonti e fornire dettagliate citazioni per tutte le pubblicazioni che hanno influenzato il loro lavoro.

Gli autori sono invitati a fornire i “dati grezzi” in relazione a un articolo per la revisione editoriale, e dovrebbero conservare tali dati per un periodo di tempo ragionevole al fine della pubblicazione, al fine di consentire l'accesso a tali dati.

Gli autori sono invitati a seguire le linee guida dell'autore pubblicate in
http://scienzaepolitica.unibo.it/about/submissions#authorGuidelines
garantendo in tal modo l'accuratezza, la completezza e la chiarezza degli articoli, inclusi gli standards tecnici ed editoriali.

Responsabilità dei Revisori

Ai revisori sono fornite indicazioni su tutto ciò che riguarda il loro compito tra cui la necessità di gestire il materiale inviato in via riservata.

I revisori sono tenuti a comunicare eventuali conflitti di interesse potenziali prima di accettare di esaminare una proposta.

I revisori sono invitati a commentare l'originalità delle offerte e di essere attenti a eventuali pubblicazioni ridondanti e al plagio.

Il revisore avverte la Redazione in caso di questioni legate alla proprietà intellettuale e al plagio o per gestire potenziali violazioni delle leggi sulla proprietà intellettuale.

I revisori dovrebbero contribuire a individuare la rilevanza di pubblicazioni che non sono state citate dagli autori.

Gestione di errori e malafede

Gli editor agiranno prontamente in caso di errori e cattiva condotta, sia sospetta che comprovata. In caso di errori negli articoli o nel processo di pubblicazione, frodi o plagio, saranno intraprese misure adeguate, sulla base delle raccomandazioni, linee guida e checklist previste dal COPE. Queste includono la pubblicazione di un erratum (errori relativi al processo di pubblicazione), corrigendum (errori degli autori) o, per i casi più gravi, il ritiro (retraction) della pubblicazione.

Le politiche editoriali e il codice etico della Rivista saranno riesaminate periodicamente, soprattutto per quanto riguarda le nuove raccomandazioni del Consorzio COPE (ultimo aggiornamento marzo 2018).

Indicizzazione e abstracting

  • DOAJ - Directory of Open Access Journals
  • ACNP - Catalogo italiano dei periodici
  • BASE - Bielefeld Academic Search Engine
  • ERIH PLUS - European Reference Index for the Humanities and the Social Sciences
  • Google Scholar - Motore di ricerca accademico
  • JournalTOCs - Aggregatore letteratura accademica
  • JURN - Motore di ricerca accademico
  • PLEIADI - Portale per la Letteratura Scientifica
  • Ulrichsweb - Global Serials Directory
  • ESCI - Emerging Sources Citation Index (Web of Science)

La rivista è inoltre presente nelle seguenti biblioteche:

Politiche di archiviazione

L'Università di Bologna ha un accordo di archiviazione con le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e Roma nell'ambito del progetto nazionale Magazzini Digitali.
http://www.depositolegale.it/editori-aderenti/

Storia della rivista

1989: Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine viene fondata da Pierangelo Schiera e Aldo Mazzacane. Il primo direttore della rivista biannuale è stato Giovanni Faustini.

1999: Scienza & Politica cambia editore (Clueb Bologna) e direzione, che passa a Pierangelo Schiera. La nuova serie è strettamente connessa all’Associazione Roberto Ruffilli.

2011: Scienza & Politica diventa una rivista online open access scientificamente accreditata e con processo di referaggio a doppio cieco.

2012: Scienza & Politica entra nel sistema di Alma Digital Library dell’Università di Bologna.

2013: Scienza & Politica ottiene la classe A per il settore scientifico disciplinare SPS 02 dell’Area 14 valida per l’ASN. La rivista comincia a pubblicare una nuova serie di monografie, Quaderni di Scienza & Politica, referati a doppio cieco e con proprio ISSN. Tra 2013 e 2018 la rivista pubblica 7 Quaderni.

2015: la direzione di Scienza & Politica è condivisa da Maurizio Ricciardi e Pierangelo Schiera.

Presentazione — V.1, N.1 (1989)

Questa che si inaugura non è una rivista, con ambizioni di completezza o di rappresentatività, di disciplinamento o di sistematicità. E queste poche parole d'introduzione non sono un manifesto, né scientifico, né politico-accademico. Si tratta solo di un'occasione, speriamo periodica, di illustrare e possibilmente spiegare - anche a noi stessi - il lavoro che un gruppo di amici compie da qualche anno e spera di continuare a compiere anche negli anni futuri. Il gruppo, composito e molto variegato, si riunisce, da qualche anno, presso l'Istituto storico italo-germanico in Trento, grazie a contributi del CNR, che finora hanno riguardato una ricerca su “Costituzioni sociali, teorie dello Stato, ideologie in Germania”, diretta da Pierangelo Schiera e protrattasi dal 1982 al 1988, ed una su “Cultura giuridica e scienze sociali in Italia e in Germania nel secolo XIX”, diretta da Aldo Mazzacane, tuttora in corso. È in corso di elaborazione il progetto per una terza ricerca (su temi di storia sociale e costituzionale dell'istruzione superiore e dell'organizzazione scientifica, in Italia dopo l'Unità), per la quale si inoltrerà la richiesta prossimamente, nei tempi dovuti. È inutile dettagliare qui i risultati scientifici a cui i membri del gruppo sono pervenuti in questi anni: sarà compito del Bollettino dare in futuro questo genere di informazioni (in via normale, comunque, tali risultati sono apparsi nelle varie collane dell'Istituto storico italo-germanico, pubblicate dal Mulino). È però necessario sottolineare che tali risultati sono sempre stati di ordine prevalentemente individuale, dato che la forza di coazione del gruppo è - ahimè - assai debole. Ciò non ha impedito che vi siano state, nel corso degli anni, defezioni e nuove acquisizioni, a seconda del mutare delle condizioni, generali e particolari, della ricerca. La mia impressione è che, comunque, il lavoro di gruppo abbia lasciato un segno, non solo quantitativo, ma anche qualitativo. Si è cioè lentamente venuta costituendo fra noi una sorta di communis opinio in cui ci siamo sempre più ritrovati, sia sul piano metodologico che su quello dei contenuti e delle procedure di ricerca. È di tale opinio che queste pagine vorrebbero essere il contenitore: in primo luogo per dare a noi stessi la sensazione che il nostro lavoro può uscire allo scoperto in modo più programmatico di quanto finora accaduto; secondariamente per offrire agli altri il nostro contributo, nella tacita speranza di riceverne in cambio falsificazioni o validificazioni, comunque utili ad andare avanti. Nella copertina del volumetto è raffigurata un'Atena elmata (la Scienza) seduta in posizione inequivocabilmente melanconica. In questa icona sta, a mio avviso, la giustificazione della nostra operazione: interrogarsi sulle ragioni della “melanconia della scienza”, sul perché cioè e sul come la scienza oscilli, nei suoi risultati e nelle sue stesse procedure, fra il trionfalismo dell'onnipotenza e l'abbattimento della compromissione. In altre parole, il nostro tema tocca il complicato e plurisignificante rapporto della scienza col potere, nella duplice funzione che quest'ultimo possiede: del comando e dell'obbedienza (nel senso che la scienza serve a rendere più cogente il primo e più forte la seconda). Per questa ragione dichiariamo la nostra opzione per una “storia delle dottrine”. In tal modo vogliamo dire che non intendiamo occuparci direttamente ed esclusivamente di “scienza”, ma di quelle proiezioni della scienza che si traducono in formule trasmissibili socialmente: in “dottrine” appunto. D'altra parte non vogliamo studiare soltanto quelle dottrine che hanno per oggetto problemi politici (a livello filosofico-ideologico o tecnico-costituzionale). C'interessa invece tentare di registrare e decodificare l'inevitabile impatto “politico” che tutte le dottrine, entro qualsiasi campo d'interesse e d'azione si muovano, hanno, a causa della loro costitutiva funzione “sociale” (attraverso la trasmissione scolare, culturale e ideologica). Va da sé che presteremo l'attenzione maggiore alle dottrine pertinenti al campo delle cosiddette “scienze sociali”: qui infatti l'individuazione dei percorsi appena indicati risulta immediatamente evidente. Non abbiamo, oltre a questo, altro intento metodologico o programmatico. Ma solo una preoccupazione: di riuscire a fornire una prova della possibilità di collaborazione e di reciproca comprensione fra studiosi di provenienza e formazione diversa. Se poi da ciò potesse derivare la traccia di un discorso comune, e anche plausibile, allora avremo speso bene il nostro tempo.

Pierangelo Schiera

Editore

Dipartimento delle Arti – DAR
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

Piazzetta G. Morandi, 2
40125 - Bologna (Italy)