Perché l’utopia è morta. Introduzione blochiana alla fine di una finzione

Autori

  • Gianluca Bonaiuti Università di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/7099

Parole chiave:

Utopia, Bloch, Finzione, Contingenza, Blumenberg

Abstract

Il saggio intende presentare una rilettura epistemica del concetto di utopia. Da tempo condannato come forma patologica dell’intelligenza politica oppure ridotto allo statuto di genere letterario, tale concetto risulta invece utile per discutere i confini della semantica politica moderna e porre così questioni rilevanti per la teoria politica contemporanea. Il concetto blochiano di utopia costituisce l’occasione per rimettere in discussione i significati ambigui del termine e introdurre, al contempo, alcune interpretazioni filosofiche del tema. Letto alla luce di una definizione di Blumenberg e della teoria di Bloch dei gradi della possibilità, esso permette di esplicitare come il problema della fine dell’utopia emerga quando una forma di cognizione soggettiva tesa a soddisfare le aspettative progressiste delle società democratiche complesse viene meno, soprattutto nel momento in cui è alle prese con quote esorbitanti di contingenza. In questo modo l’utopia manifesta tutta la propria ambivalenza nel sagomare alcuni aspetti della ragione politica contemporanea.

 

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Pubblicato

2017-07-13

Come citare

Bonaiuti, G. (2017). Perché l’utopia è morta. Introduzione blochiana alla fine di una finzione. Scienza & Politica. Per Una Storia Delle Dottrine, 29(56). https://doi.org/10.6092/issn.1825-9618/7099

Fascicolo

Sezione

Mappe dell’utopia: geometrie instabili di un concetto politico (a cura di Gianluca Bonaiuti)